Il ruolo fondamentale delle mamme nell’orientare le figlie!
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Le mamme degli adolescenti di oggi, statisticamente non sono laureate in materie scientifiche e tecnologiche. Le loro figlie invece sono native digitali e spesso non trovano in famiglia nessun incoraggiamento a perseguire studi ingegneristici o tecnici. Le donne con lauree umanistiche, infatti tendono a spingere le figlie a seguire la loro stessa strada.
Dati alla mano però, un neo laureato in materie tecniche e ingegneristiche trova lavoro in pochi mesi, mentre un laureato in materie umanistiche, trova lavoro dopo anni e spesso in ruoli che non richiedono neanche la laurea presa. I dati allarmanti dei tassi di disoccupazione di alcune facoltà non sono numeri sterili da leggere sul giornale e poi sottovalutare: sono dati oggettivi che indicano una realtà dolorosa per i futuri laureati. Quante giovani laureate conosciamo, che spinte dalle loro madri a intraprendere studi senza sbocchi, ora vivono con frustrazione e rabbia con lavoretti precari e senza futuro?
Le mamme di figlie femmine non dovrebbero dire alle figlie che non sono portate per la matematica e dovrebbero indirizzarle verso scelte che le aiuteranno nel futuro. Le mamme di figli maschi, dovrebbero sin da piccoli, stimolare i ragazzi a vedere e rispettare le donne alla pari, non introducendo dei bias culturali e di genere nella loro educazione.
Le tecnologie non hanno genere. La tecnologia semmai è “femmina”!
Le mamme devono imparare a vivere in pieno le opportunità create dalle tecnologie, a entrare nel modo digitale dei figli e a spingere i propri figli verso una apertura mentale e una curiosità intellettuale verso il nuovo. Le mamme devono credere nelle potenzialità dei loro figli e con rispetto aiutarli ad esprimersi in libertà.
Dobbiamo aiutare le giovani ad avere nuove idee. Avere la conoscenza (che è potere) di come le tecnologie creino delle opportunità, dei nuovi lavori e avere il coraggio di realizzarle. Le giovani donne spesso sognano delle attività, degli sbocchi, ma poi non realizzano i loro sogni, che spesso rimangono nel cassetto più per barriere culturali che reali.
Noi mamme in primis dobbiamo supportarle.
Da alcuni mesi è partito finalmente anche in Italia il piano Industria 4.0 per l’iniezione di tecnologie cosiddette abilitanti nelle imprese italiane. Ovviamente si parla di macchinari sofisticati, di tecnologie ad alto livello, ma secondo me si perde il punto cruciale, ovvero che le tecnologie devono essere gestite da umani, da risorse con competenze sempre più complesse. Qualcuno dovrà progettare e creare queste macchine ed altri dovranno gestire il loro funzionamento e soprattutto i dati che verranno creati. La gestione delle tecnologie abilitanti richiederà competenze trasversali e soft: saper comunicare, coordinare un gruppo, fare osmosi di informazioni, conoscenze e dati, sono tutti aspetti in cui noi donne abbiamo esperienza decennale!
L’industria 4.0 sarà uno sparti acque: le persone formate verranno valorizzate, le persone con lavori manuali senza formazione verranno sostituite da robot e macchine.
In quale gruppo speriamo e vogliamo siano le nostre figlie?
Marco R. Bellinzona
Interessante riflessione.
Brava Darya.
Marco
Darya Majidi
Grazie del tuo commento!! A presto, Darya